Cos’è ZDHC e come aiuta la competitività della tua azienda
In molti Paesi, la produzione di abiti e calzature include ancora l’utilizzo di sostanze chimiche pericolose. Nel 2011, Greenpeace ha quindi lanciato la campagna Detox, sfidando l’industria della moda globale a contrastare l’uso degli 11 gruppi di sostanze chimiche più nocive. La moda è infatti una delle industrie più sviluppate – impiegando oltre 300 milioni di persone lungo la catena del valore – e l’uso di sostanze chimiche nella sua catena di approvvigionamento ha quindi un impatto significativo sull’ambiente. Non sorprende che ci sia dunque una notevole pressione sull’intero settore per diventare più sostenibile. I requisiti legali stanno diventando più severi e la domanda dei consumatori di trasparenza e tracciabilità lungo la catena di approvvigionamento è aumentata. Strettamente legati al tema della salute umana, ambientale e dei lavoratori, la gestione ambientale dei fornitori e dei processi chimici impiegati nella produzione rivestono quindi una particolare importanza strategica su cui le aziende possono lavorare per aumentare il loro livello di sostenibilità e restare competitive.
Per farlo, è necessario che la catena del valore si allinei a standard e certificazioni riconosciute. Uno di questi è il programma ZDHC.
Cos’è ZDHC?
ZDHC, acronimo di Zero Discharge of Hazardous Chemicals è un programma nato il 21 novembre 2011, come risposta coordinata dell’industria alla campagna lanciata da Greenpeace. Avviato da sei marchi di abbigliamento, dal 2015 si è costituito anche come fondazione e rappresenta un’iniziativa globale multi-stakeholder a cui hanno aderito oltre 160 collaboratori nel settore della moda e delle calzature, tra cui produttori, aziende chimiche e marchi come Adidas, C&A, Esprit, H&M, Levi Strauss & Co., Asos, Burberry, LVMH, Nike e molti altri.
L’obiettivo di ridurre l’impronta chimica del settore dell’abbigliamento e delle calzature, eliminando gradualmente le sostanze chimiche pericolose e guidando verso l’implementazione e la diffusione di una chimica tessile sostenibile, viene portato avanti con diversi programmi e strumenti:
- Roadway Map to Zero
È il programma olistico che costituisce le fondamenta del programma ZDHC, creando le linee guida per il settore. - ZDHC Academy / Implementation Hub
Istituita nel 2016, è una piattaforma volta a diffondere consapevolezza, conoscenza e competenze sulla gestione chimica sostenibile nella filiera. - ZDHC Gateway
È il primo database globale per una chimica più sicura e una piattaforma globale per una migliore gestione dei prodotti chimici. Consente alle aziende di condividere dati sulle acque reflue, monitorando le prestazioni di produzione di diversi fornitori in base a standard coerenti.
La MRSL di ZDHC
La MRSL (Manufacturers Restricted Substances List) pubblicata da ZDHC è un elenco di sostanze vietate all’uso durante i processi produttivi. I livelli di conformità alla MRSL vanno da 0 a 3. Un livello più elevato riflette una maggiore sicurezza che il prodotto chimico soddisfi i requisiti richiesti, e quindi una minore probabilità che contenga sostanze pericolose. ZDHL va oltre i tradizionali approcci alle restrizioni chimiche, che si applicano solo ai prodotti finiti (Product Restricted Substances List – PRSL) ed è quindi garanzia di maggior protezione per i lavoratori, le comunità locali e l’ambiente.
La differenza tra ZDHC e REACH
Il REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals) è un regolamento dell’Unione europea in vigore dal 1 giugno 2007, adottato per migliorare la protezione della salute umana e dell’ambiente dai rischi che possono derivare dalle sostanze chimiche. Esso viene applicato a tutte le sostanze chimiche, comprese quelle presenti negli indumenti. A differenza dello ZDHC, si tratta quindi di un regolamento obbligatorio e la sua conformità da parte delle aziende viene revisionata e valutata dall’ECHA. Al contrario, ZDHC è un protocollo a cui le aziende aderiscono su base volontaria. Più restrittivo del REACH, è quindi sempre più adottato internazionalmente: al momento rappresenta una leva di competitività per differenziarsi sul mercato, in futuro sarà sempre più richiesto sia dai buyer che dai brand, andando a determinare un adattamento lungo tutta la filiera.
Gli altri standard conformi a ZDHC
Per evitare di creare nuovi standard di certificazione, ZDHC ha deciso di rendere possibile a quelli già presenti sul mercato di venire accettati come conformi alla loro MRSL. Tra questi, sono ad oggi presenti OEKO-TEX®, GOTS, Intertek e numerosi altri. Per le aziende che già adottano questi standard significa quindi essere già compliant a ZDHC, con livelli diversi di compliance a seconda dello standard.
Come ZDHC può aiutare la tua azienda
Aderire a ZDHC, per un brand così come per gli attori della filiera, è una mossa strategica in un mercato che sta già cambiando per essere sempre più sostenibile. In particolare, molti buyer attualmente domandano ai brand la compliance a ZDHC, divenuta criterio di scelta essenziale che ricade quindi indirettamente anche sui fornitori e sul resto della catena di approvvigionamento. Non è semplice cambiare l’intero settore: data la complessità delle filiere del tessile e della pelletteria, affrontare il problema richiede cooperazione tra molti attori. Tuttavia, allo stesso tempo, è importante notare come molte aziende vedano opportunità di business associate al passaggio ad attività più sostenibili. Un sondaggio del 2018 condotto da ZDHC su 32 grandi aziende dimostra infatti come i vantaggi derivanti dall’implementazione del programma abbiano superato i costi. Inoltre, è emerso che non è necessario investire troppe risorse umane per il raggiungimento degli obiettivi. La maggior parte delle aziende intervistate ha infatti affermato di aver avuto bisogno di sole 0-2 FTE (full-time equivalent, ovvero l’equivalente del lavoro che una persona a tempo pieno svolge in una giornata).
Altro punto degno di nota è che la maggior parte degli intervistati non ha dovuto creare nuovi sistemi o programmi da zero, ma ha invece adattato quelli esistenti per includere la MRSL.
L’aderenza al programma ZDHC da parte di marchi di tutto il mondo è effettivamente in aumento, con una forte concentrazione in Asia ma anche in Paesi come la Turchia, il Marocco e la Spagna. In Italia tuttavia, la performance non è ancora ottimale.
Ciononostante nel 2019 sono stati portati avanti da ZDHC diversi laboratori, seminari e tavole rotonde a Como, Biella, Prato e Varese per il settore tessile e a Milano, in Toscana, Veneto e a Napoli per il settore della pelle. Il cambiamento sta quindi avvenendo.
Da dove iniziare per applicare ZDHC nella tua azienda?
Sappiamo quanto complesso sia riuscire a rimanere competitivi e implementare queste innovazioni nella propria strategia aziendale. La catena di approvvigionamento è frammentata, fatta da molte diverse fasi e processi, con numerosi attori coinvolti nella creazione di un articolo di moda.
Per questo Cikis, nei suoi servizi alle aziende, si occupa di analizzare la sostenibilità dell’intera filiera, andando a verificarne la documentazione e quindi la conformità rispetto agli standard internazionali di settore – tra cui ZDHC.
L’analisi può far emergere dati positivi quanto insospettati: è il caso dell’Assessment effettuato per un cliente che ha evidenziato come questi avesse già un ottimo grado di sostenibilità per quanto concerne i processi chimici. Tutti i fornitori analizzati erano infatti già conformi a ZDHC. Ciò ha fatto sì che la scoperta venisse subito integrata e valorizzata nella strategia di comunicazione.
Oltre a un’analisi completa, base per il design della strategia, durante la fase di implementazione Cikis si occupa di aiutare i brand nel conformare la loro filiera, offrendo supporto diretto nella selezione dei fornitori. È il caso di un’azienda con cui Cikis sta lavorando per far sì che raggiunga la conformità alla Sustainable Sourcing Policy di Zalando. Una strada non priva ostacoli, ma finalmente percorribile.
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