Digital product passport: cos’è e perchè implementarlo
Con l'aumento dell'influenza della sostenibilità sulle scelte di acquisto dei consumatori, la trasparenza e l'affidabilità delle informazioni sono diventate fattori di differenziazione fondamentali per le aziende. Infatti, secondo una ricerca condotta da PwC, più della metà dei consumatori (56%) considera la trasparenza e la tracciabilità della filiera un fattore importante per i propri acquisti.
Al fine di promuovere la tracciabilità dei prodotti e sostenere l'economia circolare, la Commissione Europea ha pubblicato il 31 marzo 2022 la "EU Strategy for Sustainable and Circular Textiles", una roadmap di iniziative che l'UE intende intraprendere per rendere il settore tessile e della moda più sostenibile.
Tra le azioni che la Comunità Europea intende adottare per raggiungere l'obiettivo di ridurre l'impatto ambientale del settore entro il 2030, è inclusa l'implementazione del Digital Product Passport (DPP). Il Passaporto Digitale del Prodotto è costituito da un insieme di dati specifici relativi al prodotto, accessibili elettronicamente tramite un vettore dati.
Il quadro normativo: la Sustainable Product Initiative
L’implementazione del DPP si colloca all’interno della Sustainable Product Initiative, adottata dal Parlamento Europeo nel 2022, un quadro normativo più ampio che, attraverso la revisione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile e l'eventuale introduzione di ulteriori misure legislative, mira a rendere più sostenibili i prodotti immessi sul mercato dell'UE.
La proposta di Regolamento si propone di ridurre l'impatto ambientale negativo dei prodotti durante il loro ciclo di vita e di migliorare il funzionamento del mercato interno. L'adozione di tale atto comporterà l'abrogazione dell'attuale direttiva sulla progettazione ecocompatibile, estendendo i requisiti di sostenibilità ambientale alla maggior parte dei beni immessi nel mercato comunitario. Secondo la proposta di regolamento:
- Saranno posti requisiti per la progettazione ecocompatibile, affinché i prodotti non solo siano più efficienti a livello ambientale, ma anche più durevoli, riutilizzabili, riparabili e riciclabili.
- Verrà introdotto il passaporto digitale dei prodotti, allo scopo di incrementare la trasparenza sull’impatto ambientale in tutto il ciclo di vita dei prodotti.
- Verranno sviluppate disposizioni specifiche dedicate alla prevenzione della distruzione dei prodotti di consumo invenduti.
I consumatori, l’ambiente e il clima trarranno beneficio da prodotti più durevoli, riutilizzabili, riparabili, riciclabili ed efficienti dal punto di vista energetico. L’iniziativa affronterà anche la presenza di sostanze chimiche dannose in prodotti, tra cui rientrano anche i tessili.
Il settore Fashion & Textile è infatti prioritario nell’agenda dell’Unione Europea, come dimostrato dalla stessa Strategia dell’UE per prodotti tessili sostenibili e circolari, in cui le prime azioni relative al DPP sono attese per il 2024. Fino all’arrivo della regolamentazione, le aziende possono adottare il passaporto digitale per i propri prodotti su base volontaria.
Digital product passport: cos’è
Il Passaporto Digitale del Prodotto è un codice identificativo univoco, a barre o bidimensionale, fisicamente presente sul prodotto, sul suo imballaggio o sulla documentazione che lo accompagna, accessibile agli utenti mediante dispositivi elettronici.
Le informazioni saranno facilmente accessibili attraverso la scansione di un supporto dati e includeranno attributi come la durata e la riparabilità, il contenuto riciclato o la disponibilità di pezzi di ricambio di un prodotto.
I requisiti per l'implementazione presentati all'interno della proposta di regolamento impongono che il passaporto dovrebbe essere:
- connesso a un supporto dati e dotato di un codice univoco di identificazione del prodotto
- conforme allo standard ISO 15459:2015
- machine-readable e open access
- rispettare i requisiti dell'articolo 10 della Sustainable Product Initiative
Inoltre, il passaporto digitale dei prodotti dovrebbe agevolare le autorità pubbliche nell'esecuzione di controlli più efficaci e mirati.
In aggiunta, i DPP avranno un impatto globale al di là dei confini del mercato dell'UE, poiché la Commissione Europea intende far rispettare la regolamentazione anche su prodotti importati, i relativi componenti e i prodotti intermedi, con gli importatori responsabili di assicurare la conformità. Questa iniziativa avrà un impatto significativo sulle catene del valore globali, obbligando i fornitori e i produttori di tutto il mondo a raccogliere e segnalare i dati richiesti dai DPP. Inoltre, ciò potrebbe potenzialmente stimolare altri regolatori internazionali ad adottare i DPP in futuro.
I contenuti del Digital Product Passport
In attesa dell'adozione della disciplina settoriale dedicata ai prodotti tessili, gli operatori possono avviare lo sviluppo volontario dei passaporti digitali dei propri prodotti.
Considerando la proposta di Regolamento e la Strategia per i prodotti tessili sostenibili e circolari adottata dalla Commissione Europea, il Digital Product Passport (DPP) di un prodotto tessile potrebbe includere i seguenti contenuti:
- Informazioni per l'identificazione del prodotto, compreso nome, eventuale modello, numero di serie e altre caratteristiche univoche.
- Dettagli su tutti i materiali utilizzati nel ciclo di vita del prodotto, con informazioni sull'origine, gli stabilimenti di produzione e la catena di approvvigionamento.
- Composizione fibrosa del prodotto.
- Indicazione delle sostanze chimiche utilizzate nei processi di fabbricazione e presenza di sostanze preoccupanti secondo i regolamenti REACH (1907/2006) e/o CLP (1272/2008).
- Impatto ambientale del prodotto, compreso l'impronta di carbonio e il consumo di acqua, risorse e terreno.
- Indicazione del contenuto riciclato.
- Garanzia commerciale di durabilità, specificando il periodo garantito di vita del prodotto.
- Informazioni sulla cura e manutenzione del prodotto per prolungarne la durata.
- Dettagli sulla riparabilità del prodotto, inclusa l'indicazione di componenti intercambiabili o sostituibili.
- Modalità di riparazione, con possibilità di accesso a servizi di riparazione.
- Indicazione dell'indice di riparabilità, se pertinente.
- Informazioni sulla riciclabilità e sullo smaltimento del prodotto a fine vita, inclusi canali di raccolta specifici o alternative come il reselling o l'upcycling.
Il passaporto del prodotto potrebbe essere utilizzato anche per trasmettere informazioni sulla sostenibilità basate su altri provvedimenti adottati dall'UE. Inoltre, potrebbe fungere da strumento per comunicare informazioni sulla struttura societaria, politiche ambientali, obiettivi, rischi, impatto sui diritti umani, governance e certificazioni.
Possibili difficoltà che le aziende possono riscontrare nell’adozione del digital product passport
Sebbene il Passaporto Digitale del Prodotto (DPP) possa rappresentare un potenziale impulso per le imprese nel settore della moda e del tessile, è importante riconoscere alcune sfide che i marchi potrebbero trovarsi ad affrontare.
La complessità delle catene di approvvigionamento del settore moda è un primo fattore da considerare. Il settore tessile è noto per la sua elevata globalizzazione, con il 38% del fatturato dell'Unione Europea proveniente dal mercato globale. È imperativo garantire l'inclusione di attori a monte e a valle nella diffusione della raccolta dati e nelle infrastrutture fisiche necessarie per il successo degli strumenti di condivisione dati come il DPP. Nel contesto del tessile europeo, dominato da PMI e microimprese (con aziende con meno di 50 dipendenti che rappresentano oltre il 90% della forza lavoro), l'empowerment della collaborazione di PMI diventa essenziale per raggiungere gli obiettivi di circolarità lungo la catena di approvvigionamento. Pertanto, è necessario approfondire la ricerca e testare l'applicazione pratica degli strumenti di condivisione dati al fine di garantire il sostegno alle imprese più piccole nella raccolta, elaborazione e trasmissione dei dati agli utenti appropriati.
Inoltre, la raccolta dati si rivela onerosa dal punto di vista economico e presenta sfide operative per i rivenditori, poiché gran parte delle informazioni sulla composizione dei materiali si trova a livello di fabbrica. Attualmente, esistono ostacoli logistici e di riservatezza nel reperire dati sensibili a livello di fabbrica, con molte marche che vedono la condivisione di dati come un potenziale rischio per il loro vantaggio competitivo. Ulteriori sforzi sono richiesti per comprendere come costruire fiducia al fine di superare le incertezze legate alla raccolta dati a livello di fabbrica, includendo aspetti come chi è responsabile dei dati e come raccoglierli, elaborarli e conservarli nel modo più efficace.
Case Study: Temera, partner di Cikis Studio, sul digital product passport
Temera, azienda leader a livello mondiale nella tracciabilità e serializzazione dei prodotti per i mercati della moda e del lusso e partner di Cikis Studio, grazie alla sua vasta esperienza nel settore della tracciabilità e alla profonda conoscenza delle attività preliminari alla creazione del DPP e della supply-chain F&L, è in grado di assistere pienamente i brand in questo processo. Attraverso l'impiego di una serie di tecnologie IoT e blockchain, le soluzioni Temera legate al Digital Product Passport consentono di tracciare tutte le informazioni e i dati relativi all'intero ciclo di vita del prodotto, inclusi l'approvvigionamento delle materie prime, la produzione, la logistica e la distribuzione, la gestione dell'inventario, le vendite, il post-vendita e i processi di upcycling o di fine vita.
La creazione di un software di conformità personalizzato per un'azienda richiede notevoli investimenti, anni di lavoro e infrastrutture IT complesse. Temera offre alle aziende moda un portafoglio di soluzioni indispensabili per avviare l'utilizzo dei DPP su vasta scala: gestione di tutti i dati del prodotto in una singola visualizzazione, che va dai dati principali del prodotto ai materiali, alle certificazioni e agli eventi del ciclo di vita del prodotto. Tutti gli eventi rilevanti vengono tracciati sulla piattaforma Stylewhere.
Fino ad oggi, Temera ha già completato due progetti di Digital Product Passport: uno per un rinomato brand di lusso italiano e uno per un storico brand italiano di skin care.
Conclusioni
La Commissione Europea, attraverso la Sustainable Product Initiative, sta spingendo per una rivoluzione nell'approccio alla produzione e alla gestione dei prodotti, con l'obiettivo di ridurre l'impatto ambientale e promuovere l'economia circolare.
Mentre il DPP offre opportunità rilevanti per migliorare la tracciabilità e la sostenibilità dei prodotti, le aziende devono affrontare sfide legate alla complessità delle catene di approvvigionamento, alla necessità di coinvolgere attivamente PMI e microimprese, e agli oneri economici e operativi legati alla raccolta dati a livello di fabbrica.
Per affrontare con successo la complessità delle catene di approvvigionamento e garantire la raccolta affidabile dei dati a tutti i livelli, è cruciale coinvolgere partner specializzati.
In questo contesto, la partnership tra Cikis e Temera si presenta come una risorsa preziosa per le aziende del settore. Attraverso un impegno congiunto, Cikis e Temera offrono soluzioni integrate per aiutare le imprese a tracciare obiettivi ben definiti nella ricerca della tracciabilità, coinvolgendo attivamente i fornitori e assicurando la veridicità nella raccolta dati.
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